Autodeterminazione
e Veneto
Ieri
il Consiglio Regionale del Veneto ha tracciato una nuova via per i
cittadini della nostra regione.
Una
pagina di storia che è un primo passo verso una cammino di maggiore
autonomia per i nostri territori.
I
numeri esposti dall'Assessore Roberto Ciambetti hanno evidenziato la
grande piaga che affligge il Veneto, l'accentramento del sistema
italiano che ogni hanno vede incrementare il residuo fiscale tra ciò
che versiamo e quello che ci viene restituito sotto forma di
trasferimenti economici e di servizi.
Su
73 miliardi di euro di flusso fiscale (dati del Min. Dell'economia
2010) vediamo ritornare sul territorio solo 51 miliardi, un residuo
fiscale di oltre 20miliardi di euro che potrebbero essere reimpiegati
in Veneto a favore di Imprese, Giovani e una reale programmazione che
oggi, a causa della mancanza di soldi, obbliga le amministrazioni a
tagliare ogni genere di servizio.
Chi
dice che il Veneto è una regione senza soldi sbaglia! Il Veneto è
una regione ricca dove versano amministrazioni periferiche e un
popolo che vive da povero e la colpa è del sistema statale che
invece di favorire autonomia e decentramento, accentra tutta la
fiscalità su Roma.
Ieri,
quindi, la risoluzione 44 apre la possibilità di un referendum che
sancisca l'autodeterminazione del popolo Veneto, un processo
consentito dalla comunità internazionale che vedrà la nascita di un
comitato specifico per valutare quale sia la via migliore per
procedere con tale consultazione restando nella legalità.
Unica
voce stonata solo quella del PD che ha preferito non votare questa
risoluzione dimostrando ancora una volta la natura di questo
partito. Chi crede alle voci autonomiste del PD da ieri si è
ricreduto sulla reale anima politica di questo partito che sui
territori si definisce autonomista e alla prova del voto non lo è.
Alle
parole di Segio Reolon (PD) che ha considerato un “atto di
provincialismo isolare il Veneto con una richiesta di indipendenza”
e ha sottolineato che la volontà di una consultazione di questo
tipo, come da risoluzione, sia un “atto di estrema debolezza”
facendo intendere che l'obbietto del PD è quello di costruire una
“Europa cosmopolita”, sono seguite in risposta quelle del
capogruppo della Lega Nord Federico Caner : “Cosa c'è di più alto
e democratico che sentire il popolo?”.
Per
una volta che il popolo Veneto poteva trovare una sinergia tra gruppi
politici su un tema comune proprio il PD ha sposato la tesi meno
autonomista e contraria all'autodeterminazione dei popoli, sancita
tra l'altro dalle Nazioni Unite.
Della
serie a Belluno facciamo i “provincialisti autonomisti” e alla
prova del voto comportiamoci in maniera opposta.
Diego
Vello
Segretario
Provinciale
Liga
Veneta Lega Nord Belluno