venerdì 28 settembre 2012

Sezione Ladina, eletta Danilea Templari a segretaria

Ieri (27/09/2012) sera si è svolta l'assemblea della nuova sezione della Lega Nord Ladina, nella quale si è andati ad eleggere il nuovo segretario di sezione.
Eletta a rappresentanza della neonata realtà del Movimento della Lega Nord, Daniela Templari, già assessore provinciale nella passata amministrazione e attuale assessore nella giunta del Comune di Livinallongo.
Trai presenti in congresso anche il sindaco di Rocca Pietore Andrea de Bernardin,il segretario di circoscrizione Cesare Bon e il segretario provinciale Diego Vello.
La nuova sezione comprende i comuni di minoranza linguistica Ladina, Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana e Rocca Pietore.
La discussione, prima di soffermarsi sulla votazione del nuovo segretario, ha interessato parecchie tematiche di interesse territoriale, tra le quali l'annosa vicenda dei conti di Bim Gsp e la richiesta di maggiore trasparenza nei conti.
Si è poi parlato dei referendum che stanno interessando i comuni dell'Agordino e dello stesso comune di Rocca Pietore fresco del consiglio comunale che ne ha deliberato l'approvazione.
Per quanto concerne il referendum del 2007 di Cortina e dei comuni di Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana si è confermata la posizione a sostegno della Lega Nord alle richieste espresse dalla popolazione e quindi a favore del cambio dei confini in terra Sud Tirolese.
L'assemblea ha quindi votato la nuova segretaria nella persona di Daniela Templari.
 
PRIMA IL NORD !

giovedì 27 settembre 2012

dalla parte della volontà popolare!

Lamon: traditi da Monti, Pd e Pdl

A seguito del voto alla Camera di ieri pomeriggio, in relazione al referendum di Lamon, denoto ancora una volta con rammarico che i partiti della maggioranza a sostegno del Governo Monti non ha rispettato la volontà popolare dei cittadini.
Come confermato già nelle passate settimane solo la Lega ha rispettato i lamonesi e il loro diritto ad avere una risposta sul proprio futuro e quindi se rimanere in Veneto o se essere aggregati al Trentino, la Lega Nord infatti ha tenuto fede alle promesse mettendo al voto il il distacco, confermando la propria posizione a favore della volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Lamon e difendendo le stesse posizioni anche contro il parere del Governo per il rinvio in Commissione Bilancio.

Per quanto sia vero che la proposta di rinvio in commissione sia stata sollevata dal sottosegretario Ruperto, è da precisare che l'assemblea del parlamento, che è sovrana, poteva respingere tale proposta e quindi andare al voto definitivo come auspicavamo noi leghisti.

Si è invece verificato quello che si temeva, ossia che per motivi di copertura finanziaria, scusa politica per non decidere, la votazione venisse rinviata con la sola opposizione della Lega Nord.
Il Pd che in questi giorni ha vissuto di passerelle e di propaganda a favore dei lamonesi si è smascherato da solo dimostrando la sua inaffidabilità e falsità alla prova del voto.
Pd, Pdl e i partiti a sostegno del Governo Monti hanno quindi tradito i lamonesi negando loro di avere una risposta ad una loro legittima richiesta popolare, hanno illuso migliaia di cittadini preferendo la via del non decidere e del rinvio .
Mi auguro che in tempi brevi si ritorni al voto alla Camera ma presumo che i lamonesi dovranno attendere ancora parecchi mesi prima di avere un esito definitivo.


PRIMA IL NORD !

Diego Vello
Segretario Provinciale
Liga Veneta Lega Nord Belluno

mercoledì 12 settembre 2012

Giovani senza futuro, giovani che non lo cercano?

Era il 1968 e i giovani, quei giovani, lottavano per un ideale comune di nuova società più libera e giusta seppur dipinto da dismogenei gruppi politici che si contendevano, loro, un posto da nuovi leader in un nuovo futuro che tanto speravano. Chi dice che il 68' è stata un epoca segnata dall'errore di sbandati giovinotti si sbaglia, anche io contesto alcuni ideali che spinsero quei giovani ma non dimentico quanto allora, ogni giovane, quei giovani, avessero la forza di combattere per un domani, il loro domani.
E' il 2012 e la disoccupazione giovanile varca la soglia del 36% (nel 2010 la disoccupazione giovanile in Veneto era del 7.6% oggi è del 10%) in un'Italia segnata da un futuro nero e altamente minato, il costo della vita è raddoppiato solamente nel giro di pochi anni sotto il segno di una moneta unica che sembra essersi trasformata in una bestia sacrificale a servizio dell'Europa delle banche dove investimento significa ormai aiutare qualche banchiere, altro che nuove infrastrutture e sviluppo, e siamo, tutti, costretti a vivere un presente senza poter nemmeno immaginare un domani.
Ma non occorre badare all'Europa delle banche, a volte basterebbe pensare allo stivale che ci fa sudare il piede da ormai troppi anni che sembra essersi ingessato alla gamba del nord come una sfera di piombo di un carcerato. Giovani, questi giovani del Nord Est, che da domani usciranno dalla loro università tanto prestigiosa quanto costosa, da poter garantir loro solo un domani all'estero senza poter sperare in una propria impresa al Nord e magari ambire ad uno stipendio decoroso che possa far costruire casa e una famiglia.
Giovani, questi giovani, quelli che grazie al costo del lavoro più alto al mondo dovranno pregare in arabo e poi, ovviamente, in cinese il futuro datore di lavoro perchè possano almeno sperare in una busta paga in un posto decorevole, salvo dimeticarsi che quel gruzzoletto di stipendio dovrà essere donato in pasto a banche, assicurazioni, bolli auto, canoni televisivi e telefonici, benzina (ditemi dove in Europa costi 2 euro?), ecc. ecc..



Ma passiamo al Nord, questo Nord, quando i vecchi ormai ragazzi del 68' (e non solo) potranno raccontare ai loro nipoti di aver costruito il più grosso impero economico d'Italia e una delle più floride aree produttive al mondo, il nipote di turno guarderà quel nonno con due occhi così grandi da non potergli credere, quasi come una favoletta della Disney. E' no! Quell'impero c'era , era il Nord, era la Lombardia , il Veneto e il Nord-Est, ma sarà ormai troppo tardi, quel giovane lavorerà dipendente di una squallida mega fabbrica cinese o, se ne avrà fortuna, ambirà a fare l'ingegnere ma in Inda o Brasile. E di quel Veneto? Che fine ha fatto?



Ecco, io mi chiedo fantasiosamente, se mai il domani sarà così, dove sono quei giovani, questi giovani?
Passivi come un campo di grando all'arrivo delle locuste, freddi come la neve e convinti di resistere con un sole ferragostiano? Disiteressati alla poltica dimostrando che solo al 5% dei giovani sembra interessare l'unica forma di gestione democratica del futuro, appunto, la politica.

Sì è vero, siamo tra i più bassi per percentuale di laureati in Europa (Eurostat), appena dopo la Turchia  ma quel che c'è da chiedersi è come mai così pochi laureati stentino pure loro a trovar lavoro ed ecco che il rapporto Alma laurea 2012 dice che in un anno il tasso di occupati dopo la laurea è calato del 7% e la media di stipendo è di 1000 euro.



Ma cavolo! Giovani! Mica sarà sempre la solita birra al bar e una vittoria della nazionale, o una trasmissione di Maria de Filippi o uno stupio Grande Fratello a darvi un futuro. Forse in quel 1968 le birre costavano di più e il calcio non esisteva come sport, visto allora qualcuno sperava e lottava in un futuro migliore?

Il mio vuole essere un sassolino in uno stagno ma se il domani non parte dai giovani che vogliono un futuro quale futuro ci potrà mai essere?



Diego Vello
(giovane) Segretario della Lega Nord Prov. di Belluno

Referendum di Lamon, ultima tappa.





Dopo 7 anni, Lamon, primo tra i comuni bellunesi ad aver percorso la strada del referendum per il passaggio al Trentino, andrà in discussione e poi al voto al parlamento di Roma.

La Lega Nord ha rispettato la promessa e conferma la propria linea politica nel rispetto della volontà popolare.


Lamon in Trentino...presto la discussione


domenica 9 settembre 2012

Referendum di Lamon, grazie alla Lega Nord andrà al voto a Roma


Pronti alla sfida Lamon, adesso le carte vanno al vedo. Se alla Camera il nostro Capogruppo Paolo Dozzo è pronto al voto sul referendum di Lamon dove la Lega Nord voterà a favore del passaggio nel pieno rispetto della volontà popolare, per la stessa ragione sono convinto che le forze politiche dovranno rispettare l’esito delle richieste dei lamonesi.
Avevamo preannunciato che la Lega Nord avrebbe rispettato e perseguito le volontà dei referendum secessionisti, questa ne è la riprova, ma adesso l’ultima partita è Roma e si preannuncia la più difficile.

E’ grazie al mio Movimento che ha sempre creduto nello strumento dei referendum se oggi si potrà finalmente calendarizzare il tanto atteso voto su Lamon, non reputo infatti eticamente corretto che una popolazione si esprima in un referendum e rimanga poi orfana della decisione definitiva, e per la stessa ragione mi pare siano stati già troppi gli anni che hanno tenuto sulla graticola i cittadini in attesa di un voto a  Roma.

Dal 2005 la Lega Nord ha sempre seguito questa partita, partendo dal voto tanto discusso in Regione Veneto dove lo stesso Presidente di allora, Giancarlo Galan (Pdl), si oppose duramente contro chi sosteneva il rispetto dell’esito referendario, ma la Lega Nord, senza tanti problemi, mise al voto e ne uscì un Sì tanto atteso girando la palla a Roma che entro breve, sempre grazie alla Lega, porterà il caso in aula.

Quella su Lamon è stata una sfida anche per la segreteria provinciale della Lega Nord di Belluno, è infatti da quando sono segretario che ho sempre sostenuto e mi sono sempre battuto perché i referendum secessionisti trovassero risposta nelle istituzioni e questo mi ha portato in più sedi, come nel congresso federale di giugno, a ricordare non solo il caso Lamon ma anche gli altri comuni, da Sovramonte, Sappada, fino a Cortina.

Mi auguro che tutti, a prescindere dagli schieramenti, votino il passaggio in Camera nel pieno rispetto della volontà di quel referendum che nel 30 e 31 ottobre del 2005 vide oltre duemilatrecento lamonesi chiedere il distacco dal veneto e l’annessione al trentino; non solo un cambio di confini ma un speranza di credere in un futuro migliore.


Diego Vello
Segretario Provinciale
Liga Veneta Lega Nord Belluno

venerdì 7 settembre 2012

Diefendo i 40 anni di autonomia di Bolzano e non chi li critica


Considero la critiche rivolte da Dario Bond al Presidente della Repubblica Napolitano incoerenti con quanto sottoscritto anche da lui il giorno 31 settembre nell'assemblea dei sindaci del Bellunese.

Non possiamo essere autonomisti solo per opportunità momentanea e criticare Napolitano perché partecipa all'anniversario dell'autonomia del Trentino e del Sud Tirolo, sono invece del parere che come il Presidente della Repubblica apprezza i festeggiamenti di un risultato di autodeterminazione debba, per la stessa ragione, comprendere le nostre necessità territoriali e concederci pari diritti e autonomia.

Sono convinto che gli stessi esponenti del Pdl, prima di criticare apertamente il Capo dello Stato su questo tema, dovrebbero attaccare i loro stessi esponenti che continuano a sostenere un Governo Monti oramai diventato famoso non solo per l'aumento delle tasse ma anche per aver affossato il federalismo. Prima di negare i diritti di autonomia ai vicini Sud Tirolesi cercherei di farne un modello da copiare anche nel bellunese.

Non sono qui a fare il difensore di Giorgio Napolitano, che per altro è uno dei fautori dell'insediamento del Governo Monti, ma reputo che l'occasione dei 40 anni di autonomia dell'Alto Adige dovrebbero essere riletti sotto una visione propositiva per il futuro anche di casa nostra.

Non ho mai negato l'autonomia di quelle popolazioni che con convinzione e determinazione sono riuscite ad ottenerla e le ammiro per il risultato; reputo invece che anche gli stessi bellunesi e in primis i politici dovrebbero trovare la giusta ricetta condita da determinazione per far ottenere pure a noi una ragionevole autodeterminazione territoriale.

Al Capo dello Stato che verrà dopo Napolitano auguro di poter passare un domani anche in Provincia di Belluno per festeggiare la ricorrenza della nostra autonomia, chi invece ha altre idee se ne potrà stare comodamente a casa.



Diego Vello
Segretario Provinciale
Liga Veneta Lega Nord Belluno

martedì 4 settembre 2012

Eletto il nuovo segretario della Circoscrizione Feltrina

Nel corso del Congresso di Circoscizione Feltrina riunitosi ieri sera alle ore 20.30 nei locali del ristorante La Casona di Feltre, l'assemblea dei Militanti della Lega Nord del territorio comprensivo di tutte le sezioni del movimento dell'area del feltrino, ha eletto con maggioranza di voti il nuovo segretario Flavio Devetag.
Lo stesso guiderà per due anni la direzione della circoscrizione e come da suo programma avrà il compito di rinnovarla e di rilanciare l'azione del movimento in tutti i suoi comuni. La Lega, è stato ribadito dallo stesso, è l'unico movimento che persegue gli interessi del Nord e della sua gente, specialmente nel territorio feltrino il lavoro dovrà essere mirato a riprendere consenso tra la gente ridando vigore all'azione della Lega Nord.

Il segretario Provinciale, che ha presieduto i lavori, ha ribadito la necessità di rispettare la volontà dei vari movimenti referendari presenti sul territorio feltrino e il conseguente appoggio per l'indizione del referendum del Comune di Feltre discusso in questi giorni . Per lo stesso principio la linea del movimento ribadisce il rispetto della volontà popolare qualsiasi esso sia l'esito di queste consultazioni.



Dalla segreteria provinciale della Liga Veneta Lega Nord Belluno un augurio di buon lavoro.

sabato 1 settembre 2012

Condivido la posizione dei sindaci bellunesi


Ritengo che la posizione espressa dalla maggioranza dei sindaci del nostro territorio bellunese, a salvaguardia della provincia, sia condivisibile e dimostra un senso di unità territoriale che è riuscito a superare divisioni politiche a volte divergenti.
Quanto deciso dall’assemblea è in linea con la posizione della Lega Nord e con quanto già da me espresso in sede di congresso federale con la presentazione della mozione a difesa delle province montane e del riconoscimento delle esigenze di specificità e autonomia delle stesse.
Non occorre solo salvaguardare i confini ma è vitale mantenere risorse e competenze che riescano a far funzionare l’ente, evidenziata la già drammatica situazione che vive in questi anni la nostra provincia.

Sprono i consiglieri regionali Dario Bond e Sergio Reolon a rendere partecipi di questa iniziativa i rispettivi partiti che in questo momento sostengono il governo a Roma, credo che come già fatto dalla Lega Nord portando ai massimi vertici del movimento le nostre necessità territoriali, debba essere fatto anche negli altri schieramenti. Ad ogni modo la prossima tappa si chiama Regione Veneto e la proposta che uscirà di riorganizzazione territoriale dovrà tener conto di quanto espresso dai sindaci bellunesi.





Diego Vello Segretario Provinciale Liga Veneta Lega Nord Belluno