mercoledì 12 settembre 2012

Giovani senza futuro, giovani che non lo cercano?

Era il 1968 e i giovani, quei giovani, lottavano per un ideale comune di nuova società più libera e giusta seppur dipinto da dismogenei gruppi politici che si contendevano, loro, un posto da nuovi leader in un nuovo futuro che tanto speravano. Chi dice che il 68' è stata un epoca segnata dall'errore di sbandati giovinotti si sbaglia, anche io contesto alcuni ideali che spinsero quei giovani ma non dimentico quanto allora, ogni giovane, quei giovani, avessero la forza di combattere per un domani, il loro domani.
E' il 2012 e la disoccupazione giovanile varca la soglia del 36% (nel 2010 la disoccupazione giovanile in Veneto era del 7.6% oggi è del 10%) in un'Italia segnata da un futuro nero e altamente minato, il costo della vita è raddoppiato solamente nel giro di pochi anni sotto il segno di una moneta unica che sembra essersi trasformata in una bestia sacrificale a servizio dell'Europa delle banche dove investimento significa ormai aiutare qualche banchiere, altro che nuove infrastrutture e sviluppo, e siamo, tutti, costretti a vivere un presente senza poter nemmeno immaginare un domani.
Ma non occorre badare all'Europa delle banche, a volte basterebbe pensare allo stivale che ci fa sudare il piede da ormai troppi anni che sembra essersi ingessato alla gamba del nord come una sfera di piombo di un carcerato. Giovani, questi giovani del Nord Est, che da domani usciranno dalla loro università tanto prestigiosa quanto costosa, da poter garantir loro solo un domani all'estero senza poter sperare in una propria impresa al Nord e magari ambire ad uno stipendio decoroso che possa far costruire casa e una famiglia.
Giovani, questi giovani, quelli che grazie al costo del lavoro più alto al mondo dovranno pregare in arabo e poi, ovviamente, in cinese il futuro datore di lavoro perchè possano almeno sperare in una busta paga in un posto decorevole, salvo dimeticarsi che quel gruzzoletto di stipendio dovrà essere donato in pasto a banche, assicurazioni, bolli auto, canoni televisivi e telefonici, benzina (ditemi dove in Europa costi 2 euro?), ecc. ecc..



Ma passiamo al Nord, questo Nord, quando i vecchi ormai ragazzi del 68' (e non solo) potranno raccontare ai loro nipoti di aver costruito il più grosso impero economico d'Italia e una delle più floride aree produttive al mondo, il nipote di turno guarderà quel nonno con due occhi così grandi da non potergli credere, quasi come una favoletta della Disney. E' no! Quell'impero c'era , era il Nord, era la Lombardia , il Veneto e il Nord-Est, ma sarà ormai troppo tardi, quel giovane lavorerà dipendente di una squallida mega fabbrica cinese o, se ne avrà fortuna, ambirà a fare l'ingegnere ma in Inda o Brasile. E di quel Veneto? Che fine ha fatto?



Ecco, io mi chiedo fantasiosamente, se mai il domani sarà così, dove sono quei giovani, questi giovani?
Passivi come un campo di grando all'arrivo delle locuste, freddi come la neve e convinti di resistere con un sole ferragostiano? Disiteressati alla poltica dimostrando che solo al 5% dei giovani sembra interessare l'unica forma di gestione democratica del futuro, appunto, la politica.

Sì è vero, siamo tra i più bassi per percentuale di laureati in Europa (Eurostat), appena dopo la Turchia  ma quel che c'è da chiedersi è come mai così pochi laureati stentino pure loro a trovar lavoro ed ecco che il rapporto Alma laurea 2012 dice che in un anno il tasso di occupati dopo la laurea è calato del 7% e la media di stipendo è di 1000 euro.



Ma cavolo! Giovani! Mica sarà sempre la solita birra al bar e una vittoria della nazionale, o una trasmissione di Maria de Filippi o uno stupio Grande Fratello a darvi un futuro. Forse in quel 1968 le birre costavano di più e il calcio non esisteva come sport, visto allora qualcuno sperava e lottava in un futuro migliore?

Il mio vuole essere un sassolino in uno stagno ma se il domani non parte dai giovani che vogliono un futuro quale futuro ci potrà mai essere?



Diego Vello
(giovane) Segretario della Lega Nord Prov. di Belluno

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